sabato 12 marzo 2011

FACCIAMOLI A PEZZI.

Il titolo vuole essere una provocazione. Mi riferisco alla spinosa questione delle dissezioni sui cadaveri. E' assurdo pensare di studiare anatomia solo sui libri e non vedere com'è fatto realmente il corpo umano. Permettere agli studenti di medicina di sezionare cadaveri non deve essere considerata solo un' attività didattica, imprescindibile sia chiaro, piuttosto un' opportunità di crescita, di confronto con se stessi, per capire se si è fatta la scelta giusta. All'inizio uno ha un'idea di medicina che poco ha che fare con la realtà. A priori nessuno sa se riesca a sopportare la vista di un addome aperto o se, dopo averlo visto, sia ancora convinto di voler continuare medicina. Ne ho sentite storie di ragazzi del terzo/quarto anno che, messi di fronte a certe situazioni, non hanno retto e hanno abbandonato. Sembra una caz...ata ma non lo è. Poi c'è un' altra questione, la morte. Entrare prima possibile in contatto con la morte in modo da conoscerla  ed esorcizzarla. Un giorno saremo medici. Avremo a che fare con la morte, chi più chi meno, quotidianamente. Fa parte del "nostro mestiere" e ancor prima della vita. Non è retorica, è un dato di fatto. Non dobbiamo arrenderci. Dobbiamo convincere  chi di dovere a lasciarci fare le dissezioni. E' UN NOSTRO DIRITTO.

1 commento:

  1. Concordo con te. Oltre a quello che hai scritto,aggiungo che è assurdo considerare che TUTTE le facoltà d'Italia praticano dissezioni, che perfino carabinieri e poliziotti assistono a dissezioni,noi che saremo medici non possiamo farlo. c'è qualche novità in merito al foglio che abbiamo firmato tempo fa?

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